Libertà di lasciare – Mc 10, 28-31

Libertà di lasciare – Mc 10, 28-31

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».


Ogni volta che parto per una scampagnata o un’uscita con gli scout faccio lo stesso errore: prendo troppe cose e ho lo zaino troppo pesante. Ormai però l’ho imparato e ultimamente lo faccio in “due tempi”: il giorno prima lo faccio con tutto ciò che vorrei metterci. La mattina stessa, prima di partire, lo svuoto almeno di metà cose.

E’ incredibile: a casa, guardando qualche maglietta in più, una cosina in aggiunta… non ci si pensa, “cosa vuoi che sia, una cosa così leggera”. Eppure quando cammini con lo zaino sulle spalle, senti tutti gli etti in più nello zaino e ti maledici per aver portato tutte quelle cose. Infine, quando poi torno a casa e svuoto lo zaino e trovo alcune cose inutilizzate durante l’uscita, mi verrebbe da darmi degli schiaffi.

Credo che lo stesso valga nella vita, a proposito di cose e di relazioni. Non è trattenendo qualcosa o qualcuno che siamo più liberi, anche se a volte sembra così. E’ nel momento in cui lasciamo che le cose e le persone attorno a noi siano libere, che pure noi cresciamo in libertà. In altre parole, è quando regalo la cosa più preziosa che ho che essa diventa veramente mia, perché non ne sono più “schiavo”, ma sono capace di godere di essa senza possederla.

Possedere le cose e le relazioni ci dà una certa sicurezza, ma è una falsa sicurezza che, a lungo andare, imprigiona. La libertà del pellegrino è quella che deriva dallo scarso peso del suo zaino: con sé porta molto poco, perché gode della libertà di lasciare. E scopre così il coraggio di rischiare.

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