In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

Gesù sta per andarsene e ritornare al Padre. E cosa fa? Si preoccupa dei suoi amici, affidandoli alla custodia amorevole di Dio e, perciò, mantenere vivo il rapporto che li tiene uniti e li lega a sé. Straordinario senso dell’amicizia, colta nella sua profondità. Divina, perché pienamente umana; spirituale, perché tiene conto dei passaggi e degli spessori della storia.

Affida gli amici al Padre, alla sua protezione, perché quella di Gesù con noi è una vera storia d’amore. Consacrati nella verità significa destinati alla libertà, quella stessa che il mondo fa fatica a riconoscere come la destinazione più alta dell’umano.

Gesù è la verità e la via da seguire è quella che passa dalla sua morte e risurrezione. Questo è possibile perché la verità di Cristo entra nel mondo, diventa carne e storia viva. Ed è destinata a noi.

Cosa vedi in giro di così meraviglioso? La salvezza e l’amore di Dio sono il capolavoro della bellezza e della realizzazione piena del nostro desiderio.