Risorgere per amare – Gv 15,9-17

Risorgere per amare – Gv 15,9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Oggi festeggiamo san Mattia. Secondo il racconto degli Atti, che leggiamo nella prima lettura, egli viene scelto come nuovo apostolo perché i Dodici… non possono restare Undici! Le caratteristiche necessarie sono semplici: «bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione» (At 1,21-22).

Per i discepoli, essere «testimone della risurrezione» è una cosa profondamente legata all’essere «amici» di Gesù e alla capacità di «amarci gli uni gli altri». Nel cuore di coloro che hanno incontrato il risorto, il collegamento è chiaro.

La risurrezione ha vinto la morte e ci ha liberati, quindi, dal timore e dalla paura per essa. Non c’è più motivo di giocare in difensiva, di custodire gelosamente la propria vita. Per questo, con la risurrezione, l’uomo viene reso capace di amare nella libertà: «dare la vita per gli amici» è davvero possibile grazie all’esplosione della forza della risurrezione.

Probabilmente facciamo tutti un po’ fatica a vedere con chiarezza questo collegamento, immersi come siamo in impegni e preoccupazioni. Ma è bello ricordare che Mattia riceve un dono che lo rende libero davvero. E mette a disposizione questa libertà nell’incontro con gli altri.

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