Soffia – Gv 3,7-15

Soffia – Gv 3,7-15

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Subito dopo la Pasqua, dopo aver ascoltato i vangeli delle apparizioni del risorto, la liturgia ci invita, fino a Pentecoste, a prepararci ad accogliere lo Spirito Santo. Pare che essa ci voglia avvertire che la Resurrezione di Cristo è necessaria, ma non sufficiente per vivere eternamente nel segno della sua grazia, per gustare la dolcezza della sua vita nella nostra e della nostra nella sua. Il Signore risorto, infatti, ha aperto per noi le porte del cielo, ma non ci porta in cielo senza che glielo chiediamo. Agostino lo afferma chiaramente: «Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te».

È lo Spirito a risvegliare in noi il desiderio di una vita viva. Senza lo Spirito sapremmo, in virtù di Cristo risorto, della possibilità di guadare i fiumi delle nostre morti, ma non avremmo il compagno che ci sostenga nell’attraversata.

Quello che ci separa dall’irruzione dello Spirito nella nostra vita è dunque il tempo in cui invocarlo con forza, senza mai stancarsi. Il “Dono” per eccellenza, pane quotidiano di cui possiamo nutrirci senza mai saziarci, verrà a chi ha fame di lui; si presenterà a volte come brezza delicata che conforta nei momenti di desolazione, altre volte come vento impetuoso che sfonda le porte delle nostre paure.

Il segno della sua presenza nella nostra vita sarà scoprirsi carichi di buoni frutti, da offrire a tutti, generosamente e gratuitamente, così come generosi e gratuiti sono gli alberi che regalano i propri frutti ai buoni e ai cattivi, ai giusti e agli ingiusti; così come generoso e gratuito è l’albero della croce che non chiede il curriculum vitae a chi di lui si nutre, ma si dona e basta.

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.

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