Ogni giorno – Lc 11,1-4

Ogni giorno – Lc 11,1-4

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».

L’atteggiamento «mindful», che oggi va tanto di moda sia tra gli psicologi professionisti che nella pop-psychology, prevede «la consapevolezza del momento presente accompagnata da accettazione» (R. Siegel). E’ una cosa a tutti gli effetti molto importante, perché ci rendiamo conto che, nella nostra vita, la quasi totalità delle preoccupazioni nasce dal fatto che “corriamo avanti” col pensiero, alle eventualità future disagevoli o fallimentare.

Così quello che facciamo non è mai semplicemente un’azione, ma un groviglio di più o meno grandi ansie e preoccupazioni (che risultati avrò? che figura ci faccio con gli altri? ma che senso ha? c’è un’alternativa migliore?).

La fede cristiana è molto in sintonia col modo di pensare «mindful», ma aggiunge un elemento. Non si tratta solo di stare concentrati sul presente perché se no ne usciamo matti, ma perché il presente, per dirla alla Kung-fu Panda, è appunto un presente, cioè un regalo.

All’«accettazione» noi aggiungiamo la gratitudine. E’ fondamentale scoprire e ricordare che mi è dato un presente, un qui-ed-ora, che non mi è chiesto di salvare il mondo (perché è già stato salvato), né di trovare la forma di vita migliore in assoluto, ma fare, ora, il bene che mi è possibile.

«Dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano»: non lo chiediamo “per sempre”, nemmeno per domani. Ma per oggi e basta. Domani ripeteremo la preghiera, e sarà un altro giorno. Anche la creazione, in fondo, è avvenuta un giorno dopo l’altro e non ci sono stati spoiler, né anticipazioni.

L’affidamento a Dio Padre significa riconoscere e accettare di essere figli. La preghiera del Padre Nostro non diviene quindi solo un pio precetto, nemmeno solo una richiesta accorata, ma l’espressione di una grata consapevolezza. Oggi vivo, oggi mi muovo, oggi incontro gli altri: oggi, cioè, posso fare il bene, poco o tanto che sia.

Non siamo noi i salvatori del mondo: che sollievo! A noi l’invito di accorgerci «ogni giorno» dell’amore che ci balla intorno e di unirci alla danza.

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