Padre – Mt 6,7-15

Padre – Mt 6,7-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Si racconta che un giorno diversi rabbini iniziarono a discutere se Mosè avesse ricevuto tutta la Torah da Dio. Per alcuni sì, per altri no, perché Mosè era troppo intelligente, pertanto Dio gli dettò solo i dieci comandamenti. Tutto il resto lo avrebbe capito da solo e lo avrebbe messo in iscritto.

Intervennero altri rabbini per i quali a Dio fu sufficiente dettare il primo comandamento: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile»; infatti Mosè era molto intelligente e avrebbe capito gli altri nove comandamenti e tutta lo Torah da solo.

Intervennero altri rabbini per i quali Dio non dovette neanche pronunciare tutto il primo comandamento, ma gli bastò dire solo «Io» e Mosè capì da solo tutto il resto, perché egli era molto intelligente.

Intervennero altri rabbini per i quali Dio non dovette neanche pronunciare il pronome «Io» per intero, perché Mosè era molto intelligente e quando ascoltò che Dio stava aspirando la consonante ‘alef’, prima lettera della parola «Io» capì tutto il primo comandamento, gli altri nove e tutta la Torah.

Come per Mosè, nel cuore del Figlio e nelle sue labbra, sin dall’eternità, echeggia la parola «Padre». Da essa il Verbo incarnato ha capito tutto il resto e con la sua vita ce lo ha mostato.

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