Robe di un altro mondo – Mt 5,1-12

Robe di un altro mondo – Mt 5,1-12

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

Caro Maestro.

Sono ancora io, quel Giò che ti aveva scritto – scusa il tono confidenziale – dopo quella tua  proposta assurda di mollare tutto per venirti dietro. Allora dicevo che non ti avrei più seguito, ma dopo quello che ti è successo, arresto, morte, risurrezione, partenza… ho sentito ancora la voglia di ascoltarti, non fosse che per curiosità. Come è possibile, però, che cada sempre in momenti in cui fai discorsi che non hanno logica? Cos’è questa esaltazione della povertà, della fame, del dolore…? E poi sembra quasi che tu incoraggi una certa forma di bullismo come portatrice di vera gioia… A questo punto mi sono chiesto se sei proprio di questo mondo. Aspetto una risposta, e spero che non mi deluda. Ti ringrazio anticipatamente.

Tuo, Giò

Carissimo.

Sono felicissimo di ritrovarti, e di sentire che mi tratti quasi da amico. Questo è molto importante, perché se c’è un legame di amicizia e di stima, si crede più facilmente alle parole di un amico. Hai già capito una cosa importante: io non sono di questo mondo. Tuttavia vivo in questo mondo.

Vedi, Giò: tutti cercano la vera gioia, ma molti hanno un cuore pieno dei propri interessi. Questo li  porta a pensare male dell’altro, a giudicarlo, a combatterlo, a vederlo solo come un concorrente sulla strada della felicità e allora è tentato di usargli violenza, di sopraffarlo, di escluderlo. Questo è il mondo in cui mi trovo, assieme a tutti voi. Io voglio costruire con voi un mondo nuovo, il mondo da cui provengo, dove la gioia, quella vera, è frutto di accoglienza, di condivisione di ciò che si è, e di ciò che si possiede; frutto di fame di una giustizia che esclude la violenza e supera il sentimento di vendetta;  ricerca di una pace che sia frutto di accoglienza e di rispetto delle diversità… Non posso rispondere a tutti i tuoi dubbi in poche righe, per cui ti invito a seguirmi. Sarò contento di leggere le tue impressioni e di seguire i passi del tuo cammino. Non scoraggiarti e… alla prossima.

Il tuo maestro e amico di viaggio.

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