Da mano a mano – Gv 10,22-30

Da mano a mano – Gv 10,22-30

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

«“Aaah”, sospirò Tommaso, “so’ stato ricco, e no l’ho saputo!”».

Sono le parole di Tommaso Puzzilli, il protagonista di Una vita violenta (1959) di Pasolini, ma assomigliano molto a quelle dei Giudei che aspettano da Gesù un non meglio precisato “ciak, si gira” per aprire le orecchie e gli occhi all’esibizione del Messia. Peccato che lo spettacolo era iniziato da un po’, ma essi, come il Tommaso di Pasolini, non se n’erano accorti perché avevano comprato il biglietto per un altro show, quello scritto da loro, il cui protagonista stringe forte le mani, ma non per proteggere le proprie pecore, bensì per stritolare i propri avversari politici e religiosi.

Del loro Cristo «nessuno saprà di dove sia» e di quest’uomo ritengono, invece, di conoscerne le origini (cf Gv 7,27), quindi è peccato, anzi, bestemmia che Gesù si sia sempre identificato col Padre.

Alle pecore di quest’umile pastore, invece, forse è proprio questa la notizia più bella da recare: siamo concepite nel cuore del Padre, non frutto del caos o del caso; strette tra le sue mani, queste, come un recinto, si aprono perché nel mondo possiamo restituire un po’ del suo calore; se smarrite, mai «perdute in eterno», ma trovate e ancora strette tra le mani del Figlio; da lui ricondotte al Padre per un di più, eterno, di casa.

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